Geologia

Nella zona di Airolo troviamo il massiccio Aar-Gottardo e le formazioni del Mesozoico elvetico e penninico. Il confine tra queste due formazioni segue il Ticino nella Valle Bedretto e la parte inferiore della Valle Canaria dirigendosi poi verso l’alpe di Piora. Il versante sud come pure la zona di Brugnasco è formato prevalentemente da parascisti, gneiss ricchi di biotite, scisti per lo più di colore oscuro con intercalazioni di anfiboliti assai numerose.

La regione di Pontino é coperta di materiale morenico. Il versante nord è composto da due formazioni geologiche: la zona da Muscioni in Val Canaria ed il relativo fondo valle presenta giacimenti importanti di gneiss, dolomie e calcari dolomitici del Trias che si spingono fin dentro in fondo alla Val Bedretto. Il sottosuolo delle zone attorno a Ravina, Pesciüm e Ruinò è di formazione triassica: calcescisti filladici e micascisti granitiferi. Nella zoa di Cé / Pian della Creda si trova un importante scoscendimento preistorico.

Dal punto di vista pedologico nei boschi patriziali di Airolo troviamo terreni del tipo podsolico nelle zone inferiori o pascolate o addirittura il podsol ferruginoso la dove la roccia madre è povera e priva di calcio, ciò prevalentemente nelle zone superiori non pascolate.

La formazione del terreno dipende in modo particolare dalla temperatura e delle precipitazioni. Con l’aumento di queste e la diminuzione della temperatura le sostante organiche si decompongono più difficilmente ed il dilavamento delle sostanze nutritive vien facilitato. Caratteristico per questi terreni è la presenza di uno strato intermedio di colore chiaro a grigio cenere che contrasta fortemente col bruno dell’humus grezzo e col rosso ruggine degli strati sottostanti. Il pascolo come pure lo sgretolamento dei terreni soprastanti impediscono o rallentano la maturanza del suolo il che influisce negativamente lo sviluppo delle colture forestali. Lo strato di humus grezzo impedisce la rigenerazione naturale della peccia e del larice, per cui si impone, la dove ciò si ritiene necessario, il suo allontanamento a strisce di circa 1 mq mettendo così a nudo la terra minerale sulla quale i germogli possono attecchire indisturbati.

Per chi volesse approfondire la propria conoscenza sulla geologia del patriziato d’Airolo, il nostro geologo Floriano Beffa ha preparato un documento molto dettagliato a proposito di cosa sta sotto hai nostri piedi.

I minerali nel solco della tradizione

Il territorio del patriziato di Airolo è molto ricco in minerali a causa delle varietà di rocce presenti. La ricerca di minerali nella regione del San Gottardo ed in special modo sul territorio del patriziato risale ad oltre 2000 anni fa. Infatti già i Romani ricercavano minerali sul nostro territorio, in modo particolare cristalli di quarzo, che usavano come materia prima per la produzione di vetro. Quindi a quei tempi ed anche durante il medioevo la ricerca di cristalli rivestiva un’importanza economica notevole.

Pure personaggi famosi si interessarono alla mineralogia del nostro territorio. Tra i tanti, possiamo qui citare il famoso naturalista Orazio Benedetto di Saussure oppure il non meno conosciuto Goethe, il massimo scrittore tedesco, che durante la sua terza ed ultima visita sul Passo del San Gottardo comperò dalla cuoca dell’Ospizio alcuni minerali della regione.

Accanto a questi personaggi famosi vi sono però molti cercatori di minerali airolesi che si sono fatti conoscere perfino oltre i confini nazionali per i loro spettacolari ritrovamenti. Per primi vanno ricordati i fratelli Camossi; essi scoprirono per primi, il minerale corindone al Campolungo. Altri validi cristallieri, come i Lombardi, non solo gli ospitalieri del San Gottardo, ma anche altri. Nella prima metà del secolo scorso furono validi cristallieri i fratelli Basilio e Giovanni Jori. Molto conosciuto fu Giovanni Jori. A lui sono da accreditare molti ritrovamenti sul territorio del patriziato di Airolo di cui era guardiaboschi. Famosi sono i suoi giacimenti di rose di ferro del Lucendro e di anatasio giallo del laghetto di Scimfuss, In questo periodo vanno pure ricordati i Dotta di Fontana e di Airolo, i Dellavecchia ed i Forni. Attualmente sono assidui cercatori di minerali Gilberto Leonardi e Carlo Peterposten, i quali possiedono le collezioni regionali più cospicue.

I luoghi di ritrovamento di minerali sul territorio del patriziato di Airolo possono essere suddivisi in due settori: dapprima quello dove è presente principalmente lo gneiss, che va dalla Val Canaria alla media Tremola, dalla zona dell’Alpe di Fieudo agli alpi Pesciüm e Ruinò fino al Naret. Il secondo settore, dove predomina il granito, lo possiamo situare attorno al Passo del San Gottardo, più precisamente sul Pizzo Lucendro, sulla Fibbia, sul Prosa ed in parte sull’alpe della Sella.

La ricerca di minerali sul territorio del patriziato di Airolo è sottoposta a permessi speciali, Il Museo Cantonale di storia naturale di Lugano rilascia un permesso annuale di ricerca. Inoltre si deve richiedere all’Amministrazione patriziale l’autorizzazione per la ricerca sul territorio di sua competenza. Il patriziato di Airolo consente la ricerca solo nei giorni lavorativi. (E’ dunque proibita la ricerca durante i giorni festivi).

Testo di Carlo Peterposten